23/01/2012

Multis 636: oltre la gru

Multis 636: oltre la gru

Multis 636 sulla rivista RIS

Multis 636: oltre la gru

 

L'invenzione è un’arma che serve per combattere un’economia immobile. Ne è convinto l’ingegner Fabio Vercelli Galizia, amministratore di Galizia, e le sue dichiarazioni di intenti diventano sempre nuove proposte per il mercato futuro, nella consapevolezza che il cliente finale rappresenti una risorsa di spunti riflessivi e di idee progettuali. Così è stato per la realizzazione della nuova Multis 636, definita “molto più di una gru” dal costruttore che delle semoventi pick and carry ha fatto dal 1989 il core business principale della sua azienda. La Multis 636, infatti, concentra nel modulo inconfondibile della gru elettrica la praticità di un sollevatore telescopico industriale polivalente, in grado di sollevare 6 t sul suo gancio principale o 3,5 t sulle forche. La realtà di macchina multifunzione è evidente soprattutto nella struttura del braccio ribassato, che permette un facile accesso nei furgoni o negli spazi che presentano un’altezza molto limitata.

Ibrida e multifunzione

La nuova Multis 636 di Galizia si presenta con una struttura molto compatta, dalla lunghezza di 3,3 m per una larghezza di 1,73 m e un’altezza di 2 m.

La capacità di sterzata molto stretta – con un angolo a 90° sull’asse posteriore, assistito dalla controrotazione dei motori anteriori – si accompagna alla trazione anteriore, di tipo bimotore, con propulsori a corrente alternata che permettono alla gru di sterzare su se stessa, mentre un motore AC è implementato per gestire le parti idrauliche della gru.  Alla piastra porta-attrezzi del braccio telescopico, inoltre, può essere applicata una vasta gamma di accessori (dalle forche, anche con traslatore, alle benne, dalla piattaforma aerea all’argano, passando per le opzioni di ganci supplementari, prolunghe e molto altro ancora).

La Multis 636 – ci spiega l’ingegner Fabio Vercelli – è una macchina nata dalla nostra esperienza di costruttori di pick and carry, che dal 1989 – esordio della nostra attività – hanno sempre ricevuto dai clienti richieste di gru equipaggiate con determinati accessori (le forche soprattutto, o il cestello per la manutenzione in quota delle strutture interne aziendali e, ancora, piccole benne per movimentazioni particolari). Le soluzioni presentate nel tempo anche dai nostri concorrenti facevano sempre riferimento a implementazioni a mio parere ‘forzate’ per una gru semovente, che conserva caratteristiche e limiti ben precisi (a partire dai punti di fulcro del braccio e dall’assenza di un sistema di autolivellamento idraulico dedicato)”. La seconda considerazione seguita dal costruttore di Castello di Annone (At) è arrivata dal suggerimento di alcuni noleggiatori. Nelle loro flotte, dichiara Vercelli, “avrebbero voluto avere a disposizione una macchina che contemplasse le peculiarità di un carrello elevatore e di un sollevatore telescopico allo stesso tempo, mantenendo le caratteristiche dinamiche di una gru semovente. Le prime impressioni positive dei noleggiatori confermano la bontà della nostra intuizione: sentono di avere a disposizione una gru semovente elettrica, dotata di un gancio in testa permanente (che può servire finalmente tutte quelle applicazioni specifiche richieste da una parte importante di clienti finali), e allo stesso tempo un sollevatore telescopico industriale a tutti gli effetti, con una piastra autolivellante dall’attacco rapido molto efficiente, dotato di traslatore, che può montare, ad esempio, forche da 3,5 t. In più, avendo un sistema-braccio molto ribassato, sempre nello stile tipico del sollevatore telescopico, oltre ad ampliare la visuale della gru l’operatore riesce a inserirsi nei piccoli furgoni o, più utilmente, all’interno di un veicolo tipo Ducato, nei camion centinati e nei container box, dove il braccio della Multis 636 può entrare direttamente in modalità telescopica, in virtù di una piastra molto compatta, progettata in maniera specifica per questa macchina”.

Una dedica al noleggio

La macchina, come abbiamo già anticipato, è predisposta per il montaggio rapido di un cestello (e questo è un altro “plus” rispetto alla difficoltà di cambio attrezzatura presentato da una gru semovente classica), per arrivare a un’altezza di lavoro massima di 8 m (la gru, riassumiamo, arriva a 6 m con il gancio e con le forche in posizione alta).

Con qualsiasi attrezzatura si scelga di installare la piastra porta-attrezzi – sottolinea ancora Vercelli – la dinamica funzionale della gru diventa automaticamente idraulica.

A differenza delle gru semoventi classiche, che richiedono (nel caso, ad esempio, della richiesta di un jib da parte del cliente) l’implementazione ex novo di un sistema idraulico dotato di un cilindro per muovere la prolunga, di un sistema per il comando del jib (tramite roller o joystick), della realizzazione ad hoc della stessa prolunga idraulica e così via. Con il sistema autolivellante idraulico implementato sulla Multis 636, invece, l’operatore ha la facoltà di applicare infinite tipologie di jib. La versatilità di scelta del jib, tra l’altro, è un altro dettaglio che avvalora la macchina rispetto ai telescopici standard, limitati dalla particolare struttura sovradimensionata della piastra.

Per non far torto alla tradizione pick and carry, Vercelli tiene a rimarcare la natura integrale di gru della Multis 636: La polivalenza di questo modello è rivolta, naturalmente, anche alle necessità della nostra clientela di gruisti più abituale – rimarca l’amministratore di Galizia – Nel settore industriale, ad esempio, la Multis può essere impiegata in operazioni di movimentazione affidate fino a oggi ai carrelli elevatori, ai sollevatori telescopici oalle gru semoventi e sopperisce a esigenze di manutenzione aerea interna grazie alla piattaforma porta persone.

Il progetto Multis è una sfida che procede in modo parallelo alla nostra produzione tradizionale di pick and carry: continuerà nei prossimi mesi, darà vita a una vera e propria serie, sull’onda del grande favore dimostrato dagli osservatori internazionali e dell’interesse riscontrato, ad esempio, da parte di aziende tedesche, inglesi e francesi alle quali verranno consegnate a breve le prime unità. Poi c’è la grande scommessa del noleggio: un mercato ideale, potenzialmente strategico per la Multis e per le opportunità offerte a diversi settori del material handling”.

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